Dott. Giannantonio Spena
Direttore UOC Neurochirurgia
Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo
Pavia
Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo
Pad. Nuovo Ospedale "DEA"
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Segreteria 0382.502780
Per Appuntamento Ambulatoriale in Libera Professione Intramoenia
- Policlinico San Matteo: può prenotare al numero 0382.501788 oppure compilare il form on line
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0382.302996
Esempi di trattamento chirurgico
Schwannoma del VIII nervo di destra
Paziente di 54 anni, in perfetta salute, quasi totale perdita dell'udito a destra.
Il paziente è stato sottoposto a rimozione del tumore mediante un approccio retrosigmoideo (craniotomia di non più di 2 cm al di dietro dell'orecchio), Il tumore è stato completamente asportato ed il nervo facciale dopo un periodo di circa 8 mesi di malfunzionamento, ha ricominciato a funzionare perfettamente (qui a destra l'immagine della RM postoperatoria che documenta l'asportazione totale).
Schwannoma del VIII nervo di sinistra
Paziente di 39 anni con piccolo schwannoma del nervo vestibolare di sinistra (1 cm) (immagine a sinistra). Sordità a sinistra. Dopo aver illustrato tutti i possibili trattamenti la paziente ha deciso per asportazione chirurgica.
E' stato eseguito un approccio translabirintico con asportazione totale del tumore. Nessun disturbo al nervo facciale (immagine di destra).
I neurinomi o schwannomi sono tumori benigni che nascono dalla guaina che avvolge i nervi.
I più frequenti a livello del sistema nervoso centrale sono quelli che originano dal nervo vestibolare, cioè il nervo trasmette gli impulsi derivanti dall'orecchio interno che ci permettono di stare in equilibrio e muoverci agilmente.
Questo nervo è strettamente associato al nervo acustico (il nervo dell'udito o VIII nervo cranico) ed al nervo facciale (VII nervo cranico) nervo che ci permette di sorridere e strizzare l'occhio. Tutti e 3 formano una sottile stringa (il pacchetto acustico/facciale) che connette l'orecchio al cervello. Pertanto un neurinoma vestibolare interesserà sempre anche gli altri due nervi.
I sintomi più frequenti che un paziente può accusare sono:
diminuzione dell'udito
vertigini
acufeni
Ovviamente quando un neurinoma raggiunge dimensioni notevoli (>3 cm) possono presentarsi anche altri sintomi dovuti al contatto del tumore con zone cicrcostanti il nervo acustico/vestibolo/facciale.
difficoltà a deglutire
visione doppia (diplopia)
difficoltà a camminare in linea retta
dolore facciale
cefalea intensa
Come si cura?
Il trattamento moderno di questa patologia richiede un approccio totalmente paziente-specifico. Ciò vuol dire che ogni singolo caso presenta delle peculiarità che lo rendono differente da un altro e quindi anche le indicazioni terapeutiche saranno differenti.
I parametri più importanti che vengono presi in considerazione nella scelta terapeutica sono
le dimensioni
i sintomi
la posizione rispetto al tronco cerebrale ed al condotto uditivo interno
l'età
lo stato delle capacità uditive
la presenza di patologie associate
Per grandi linee esistono tre tipologie di scelte proponibili
1. l'osservazione (indicata soprattutto in tumori di piccole dimensioni <1cm)
2. la chirurgia (esempio di approccio retrosigmoideo)
3. la radiochirurgia
Queste strategie hanno ognuna vantaggi e svantaggi che, ancora una volta, vanno contestualizzati con il caso specifico.
Di sicuro il paziente dovrà avere la possibilità di conoscere tutte le opzioni terapeutiche al fine di essere indirizzato al meglio nella scelta.
Nel nostro Ospedale esiste una stretta collaborazione tra Neurochirurgo, Otorinolaringoiatra e Radioterapista/Radiochirurgo e tutte le possibilità terapeutiche vengono offerte ed illustrate al paziente.
NEURINOMI VESTIBOLARI
Approfondimento
Il monitoraggio elettrofisiologico intraoperatorio
Questa tecnica richiede la presenza in sala operatoria di un Neurofisiologo cioè un medico esperto di monitoraggio
elettrofisiologico dei nervi e dell'encefalo.
Il monitoraggio consente con grande precisione e sicurezza di avere in tempo reale informazioni riguardo lo stato di funzionalità di un nervo. Il principio è basato sull'applicazione di una serie di elettrodi riceventi (microscopici aghi che vengono inseriti nei muscoli corrispondenti al nervo da tenere sotto controllo, per esempio i muscoli della faccia) e sull'applicazione di correnti a bassissimo voltaggio sul nervo in esame. In questo modo si avranno informazioni non solo su quanto il nervo viene manipolato e quanto venga irritato, ma anche sulla sua integrità funzionale.
La chirurgia dei tumori della fossa cranica posteriore e del basicranio posteriore necessita di questi monitoraggi.
Il nostro Ospedale mette a disposizione un team dedicato e di grande esperienza di monitoraggio elettrofisiologico intraoperatorio.